Ambiente https://farebenessere.com/ it Il pianeta Terra sembra malato, ma l’uomo lo é di più https://farebenessere.com/ambiente/il-pianeta-terra-sembra-malato-ma-l%E2%80%99uomo-lo-%C3%A9-di-pi%C3%B9 <span property="schema:name" class="field field--name-title field--type-string field--label-hidden">Il pianeta Terra sembra malato, ma l’uomo lo é di più</span> <div property="schema:text" class="clearfix text-formatted field field--name-body field--type-text-with-summary field--label-hidden field__item"><p>Il pianeta sta diventando sempre meno adatto alla vita dell’uomo e conta poco stabilire se sia responsabilità dell’uomo. Si dice che il pianeta Terra sia gravemente malato e necessiti interventi da Pronto Soccorso. Se é così in SOS non ci si chiede chi sia il responsabile di un trauma: si procede immediatamente alle cure.</p> <p>Le cure immediate di cui necessiterebbe il pianeta sono di <strong>tamponamento</strong>, poi di <strong>terapia</strong> ed infine di <strong>rieducazione</strong>. Sul lettino non possono però essere messe le montagne senza ghiacciai e alberi, non possono essere riversati i mari troppo caldi e nemmeno l’aria delle città affogate nello smog. Sul lettino deve mettersi l’uomo. Si l’uomo, che da possibile responsabile passa ad essere invece l’ammalato grave, da curare d’urgenza.</p> <p>Il pianeta Terra è malato solo se il suo stato di salute viene rapportato all’uomo, ovvero: <strong>il pianeta é ammalato per le necessità di chi ci vive</strong>. Poco ci importa dei climi terribili di Marte. Ci interessa il clima della Terra perché all’uomo serve un pianeta a misura d’uomo. La prima cosa da fare perciò è riportare l’uomo a <strong>condizioni di vita sulla Terra sicure e sostenibili</strong>. Se l’uomo scomparisse dalla Terra a causa del suo clima nessuno si occuperebbe delle condizioni del pianeta. Pertanto si deve procedere così come consigliano in aereo: in caso di emergenza prima si indossa la maschera d’ossigeno e poi ci si preoccupa di aiutare i bambini. La prima cosa da fare per cambiare le condizioni in cui riversa il pianeta è curare l’uomo.</p> <h2>Cure di tamponamento</h2> <p><br /> Il pianeta sembra malato perché é malato l’uomo. La diagnosi é complessa ma un elemento é certo: l’uomo soffre condizioni di <strong>diseguaglianza</strong> che affliggono quasi tutta la comunità umana. A differenza del passato dove le diseguaglianze di certo c’erano già, oggi l’intera umanità viene illusa della possibilità di conquistare serenità e agio contando su buon ingegno, motivazione e sforzo. Di fatto solo una piccola percentuale dell’umanità raggiunge questo obiettivo, e non perché si ingegni poco o perché non si sforzi. Quella piccola parte di umani che vive agiatamente ha mezzi, leggi e facilitazioni per <strong>sopprimere</strong> tutti gli altri. </p> <p>Il pianeta appare sofferente perché é il <strong>luogo dove l’uomo riversa le proprie recriminazioni </strong>verso una società che illude ma non permette un’autentica emancipazione dal proprio stato. Meravigliosi scenari,  montati con luci perfette e sfondi da favola, riempiono il nostro quotidiano facendoci pensare che il paradiso sia a portata di mano, in comode rate mensili e possibilmente con il marchio “bio”. E invece più della metà dell’umanità vive in un inferno di povertà, di malattia e indigenza. Nella giornata dedicata alle condizioni di salute del pianeta si vorrebbe sensibilizzare questa parte di umanità, la più grande, ad avere accortezza sull’uso dell’auto ( se ce l’hanno ), del riscaldamento (se avessero una casa) e limitando l’uso della plastica ( addio aiuti umanitari ).</p> <p>Il fatto preoccupante é che in sala SOS, con il camice bianco ci sono <strong>professionisti</strong>, con guanti di plastica, che fanno parte dell’umanità che sta bene. Grandissimi consumatori di energia, continuamente in viaggio nelle business class del Boeing super tecnologici, queste persone dovrebbero occuparsi di costruire condizioni di eguaglianza in <strong>un mondo che iperconnette i computer ma non le persone</strong>. E’ come affidare le proprie sorti al più ricco del vicinato sperando che faccia scelte giuste ed eque. </p> <p>In questi giorni <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Greta_Thunberg">Greta Thunberg, una ragazzina di 14 anni</a>, sta facendo sentire la sua voce, forte e potente, proprio sulle sorti del pianeta. E’ quasi commovente vedere come tutta la comunità mediatica parli di lei. Con luci perfette e traduzione in decine di lingue diverse sarà invitata a parlare presso tutte le istituzioni più importanti: <strong>Onu</strong>, <strong>Parlamento Europeo</strong>, <strong>Gx</strong>. Istituzioni che hanno la plastica nel dna non per la loro costituzione molecolare ma per la loro non smaltibilità a lunghissimo periodo, come la plastica. Sono intuili se non dannose, eppure nessuno riesce a eliminarle.</p> <p>L’inquinamento nasce in quelle sale dove solo gli <strong>interessi di pochi riescono a condizionare lo stato di salute del resto dell’umanità e del pianeta intero</strong>.<br /> No, non ci si può fidare dei professionisti della cura in sala SOS. La stragrande maggioranza dell’umanità, stanca, disillusa e impoverita dovrà affidarsi alla <strong>autoterapia d’urgenza</strong>. Dovrà imparare a farsi <strong>domande importanti</strong> e a darsi <strong>risposte</strong> serie a questioni ormai di impellenza globale. </p> <p>Chi può davvero guidare la barca dell’umanità verso un futuro più salubre sostenibile e giusto? Lo può fare il più ricco del vicinato? Lo può fare chi divide l’umanità invece che unirla? Lo può fare chi promette soldi e privilegi? Lo può fare l’attore comico più famoso? Lo può fare il banchiere, l’industriale, l’avvocato o il giudice? O invece potrebbe essere un’idea chiedere a qualche studioso della società, a qualche economista senza casacca, a persone che si sono contraddistinte per la loro serietà nel lavoro. Perchè i premi Nobel vengono promossi senatori a vita e non ministri o presidenti?</p> <p>La cura di tamponamento consiste di <strong>scelte decise e consapevoli su chi deve governarci</strong> verso un futuro più forte e sostenibile. Non é più tempo di soluzioni viste e riviste, di promesse non credibili e di sacrifici solo per pochi. Ora é tempo di riequilibrare le forze e le ricchezze in campo. E se ci sarà la rivolta sociale dei privilegiati che la facciano. La rivoluzione francese é sui libri di testo e si può andare a vedere come é andata a finire.</p> <h2>Terapia</h2> <p><br /> Dopo il tamponamento viene la fase della terapia, e qui si devono mettere in gioco tutti, con consapevolezza che non si può continuare a <strong>lasciare il conto in eredità ai nostri figli.</strong> Ogni scelta che facciamo deve essere finanziata e compensata da noi stessi, pagando il prezzo dei nostri sbagli oppure traendone il dovuto vantaggio. <br /> <strong>La divisione del mondo in aree chiuse é antistorica</strong>. Beni, materiali e ricchezze oggi non hanno confini. Gli uomini si. E’ una follia, ma non é l’unica. Il mondo diviso é un mondo inquinante perché ognuno poi deve venirne fuori come può. La realtà é davanti ai nostri occhi.</p> <p><strong>Cina</strong>, <strong>Russia</strong>, <strong>Africa</strong>, <strong>Sud America</strong>, sono zone del pianeta dove le popolazioni, non i beni, sono state ghettizzate per decenni. Embarghi, sbarre alle frontiere, passaporti bloccati, tutte decisioni che hanno avuto l’unico effetto di fomentare un carico di recriminazione e odio immenso. La Cina per moltissimi anni ha tranquillamente snobbato tutti i ragionamenti climatici perché aveva la determinazione a porsi sul pianeta alla pari di altri grandi potenze. E c’è riuscita.<br /> Il Centro-Sud America é sul limite della rivolta perché per troppi anni ha vissuto assorbendo immigrazione (l’Argentina é mezza italiana…) e ricevendo in cambio pochissimo in termini di partecipazione alle economie mondiali. E poi l’Africa, continente dalle incredibili ricchezze energetiche, minerarie, persino genetiche, ridotto a mendicare “aiuti in casa loro”, perchè considerati <strong>invasori</strong> da quando hanno eliminato la <strong>tratta degli schiavi</strong>.</p> <p>Le genti di queste aree del pianeta inquinano, e continueranno a farlo fino a che non potranno partecipare direttamente alle ricchezze, alle possibilità e ai tavoli delle decisioni importanti. Nell’immaginario europeo sull’Africa, le persone bevono l’acqua con le mani e cucinano sulla legna. Le cose non stanno così. La stragrande maggioranza dell’inquinamento planetario si crea proprio in area Africana, Medio orientale e orientale. La mappa che riporto sotto, documento della Nasa é molto chiara. Mentre discutiamo sulle capacità di controllo dell’inquinamento in Norvegia, tralasciamo Africa, India, Cina e via dicendo.</p> <figure><img alt="" height="512" loading="lazy" sizes="(max-width: 1024px) 100vw, 1024px" src="https://www.farebenessere.com/wp-content/uploads/2019/03/Mappa-Inquinamento-Mondiale-1024x512.jpg" srcset="https://www.farebenessere.com/wp-content/uploads/2019/03/Mappa-Inquinamento-Mondiale-1024x512.jpg 1024w, https://www.farebenessere.com/wp-content/uploads/2019/03/Mappa-Inquinamento-Mondiale-300x150.jpg 300w, https://www.farebenessere.com/wp-content/uploads/2019/03/Mappa-Inquinamento-Mondiale-768x384.jpg 768w, https://www.farebenessere.com/wp-content/uploads/2019/03/Mappa-Inquinamento-Mondiale-520x260.jpg 520w" width="1024" /></figure> <h2>Rieducazione</h2> <p>Infine, dopo tamponamento e terapia verrà il momento della rieducazione che però non potrà più essere propinata a base di documentari naturalistici e filosofie neo-bucoliche. Dovrà essere donata partendo dall’uomo e dalla consapevolezza che <strong>il pianeta non si ammala ma semplicemente consente all’uomo di rovinarsi da solo l’ecosistema di cui lui stesso ha necessità</strong>. Il pianeta sopravviverà all’uomo così come sopravviveranno sole luna e tutto l’universo. Il delirio di onnipotenza grazie al quale l’uomo pensa di “curare” il pianeta é frutto di idiota miopia. <br /> Il pianeta Terra é un grande campo dato in gestione all’uomo perché possa farne un luogo adatto alla vita. Se invece vuole rovinarlo al punto di essere inadatto alla vita stessa sarà un problema solo dell’uomo.</p> </div> <span rel="schema:author" class="field field--name-uid field--type-entity-reference field--label-hidden"><span lang="" about="/users/fabe" typeof="schema:Person" property="schema:name" datatype="">Fabe</span></span> <span property="schema:dateCreated" content="2021-03-02T09:37:00+00:00" class="field field--name-created field--type-created field--label-hidden">Mar, 03/02/2021 - 10:37</span> <div class="field field--name-field-tassonomia-interna field--type-entity-reference field--label-hidden field__item"><a href="/tassonomia/ambiente" hreflang="it">Ambiente</a></div> <div class="inline__links"><nav class="links inline nav links-inline"><span class="comment-forbidden nav-link"></span></nav> </div> Tue, 02 Mar 2021 09:37:00 +0000 Fabe 1661 at https://farebenessere.com Cambiamenti climatici e surriscaldamento https://farebenessere.com/ambiente/cambiamenti-climatici-e-surriscaldamento <span property="schema:name" class="field field--name-title field--type-string field--label-hidden">Cambiamenti climatici e surriscaldamento</span> <div property="schema:text" class="clearfix text-formatted field field--name-body field--type-text-with-summary field--label-hidden field__item"><p>I <strong>cambiamenti climatici</strong> e il conseguente surriscaldamento sono reali e evidenti. I grafici e i dati che la <a href="https://data.giss.nasa.gov/gistemp/graphs_v4/" rel="noreferrer noopener" target="_blank">NASA ci mette sotto gli occhi</a> non lasciano alcun dubbio. <strong>La temperatura media del pianeta é aumentata</strong> di almeno 2 gradi negli ultimi cento anni. Fatta questa premessa il tema sui cambiamenti climatici dovrebbe focalizzarsi su: <strong>cosa può fare l’uom</strong>o per ridurre l’impatto del cambiamento climatico? Proviamo ad osservare gli <strong>scenari</strong> che hanno al centro il “<strong>climate change</strong>“.</p> <h2>I mutamenti climatici, ovvero l’uomo studioso</h2> <p>In questo scenario l’uomo studia i dati, li confronta, cercare di capire da cosa dipendano i mutamenti climatici, confronta la temperatura attuale media con quella dei decenni e secoli passati. E’ lo scenario dove gli scienziati si muovono meglio. Le tecnologie moderne hanno strumenti, dati e possibilità di analisi straordinari. La Nasa fa un ottimo lavoro perché ha le tecnologie per studiare il clima dell’intero pianeta. </p> <p>In questo scenario i dati sono già sufficienti per <strong>affermare che il clima é mutato in modo evidente</strong>. Gli effetti sono visibili anche solo osservando la natura che ci circonda. Su questo erano tutti d’accordo persino al <a href="https://unfccc.int/cop25">Cop 25, evento organizzato dalle Nazioni Unite</a>, totalmente dedicato al Climate Change, cioè al cambiamento climatico.</p> <h2>Cause cambiamenti climatici, ovvero l’uomo dubbioso</h2> <p>Quando si comincia a ragionare sulle cause dei cambiamenti climatici già si colgono posizioni diverse. Nella storia del pianeta Terra, per quanto la scienza ne sa, di cambiamenti climatici ce ne sono già stati moltissimi, alcuni davvero portentosi. Tralasciando le “<em>glaciazioni</em>“, che furono comunque degli imponenti cambiamenti climatici, ci furono periodi con innalzamenti della temperatura e altri con abbassamenti. Tra il XIV e il XIX secolo pare che la terra abbia vissuto una “<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Piccola_era_glaciale">piccola era glaciale</a>” anche se mediamente le temperature si abbassarono di non più di un grado.</p> <p>Nel medioevo ci fu probabilmente un <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Periodo_caldo_medievale">periodo più caldo </a>che durò quasi 5 secoli, anche se fu più localizzato nel nord America.  Questo grafico illustra le fluttuazioni delle temperature medie negli ultimi 2000 anni.</p> <figure><img alt="" height="769" loading="lazy" sizes="(max-width: 1024px) 100vw, 1024px" src="https://www.farebenessere.com/wp-content/uploads/2019/12/1280px-2000_Year_Temperature_Comparison-1024x769.png" srcset="https://www.farebenessere.com/wp-content/uploads/2019/12/1280px-2000_Year_Temperature_Comparison-1024x769.png 1024w, https://www.farebenessere.com/wp-content/uploads/2019/12/1280px-2000_Year_Temperature_Comparison-300x225.png 300w, https://www.farebenessere.com/wp-content/uploads/2019/12/1280px-2000_Year_Temperature_Comparison-768x577.png 768w, https://www.farebenessere.com/wp-content/uploads/2019/12/1280px-2000_Year_Temperature_Comparison-520x390.png 520w, https://www.farebenessere.com/wp-content/uploads/2019/12/1280px-2000_Year_Temperature_Comparison.png 1280w" width="1024" /> <figcaption>I Cambiamenti climatici negli ultimi 200 anni</figcaption> </figure> <p>La linea nera che prende la rincorsa verso l’alto, sulla destra del grafico, indica comunque che negli <strong>ultimi 50 anni</strong> si é raggiunto un picco di riscaldamento <strong>non compatibile</strong> con l’andamento dei precedenti 2000 anni. Comunque, supponiamo pure che questo cambiamento sia causato da emissioni naturali, da un avvicinamento del sole, da cause che sollevano l’uomo dalle responsabilità. Supponendo la “non colpevolezza” dell’uomo, é questa una ragione per non cercare di utilizzare le conoscenze tecnologiche di cui l’uomo dispone per <strong>diminuire le conseguenze di questo fenomeno?</strong></p> <h2>Cambiamenti climatici cause e conseguenze: l’uomo dubbioso</h2> <p>Sarà già capitato a tutti di vedere un film (ce ne sono tantissimi) dove l’uomo riesce a distruggere meteoriti, a risolvere situazioni ambientali difficilissime, a prendere in mano situazioni inimmaginabili che potrebbero cambiare il destino dell’umanità. <strong>Nella realtà assistiamo invece a lentezze e procrastinazioni inaudite</strong>. L’uomo può far piovere dove non ci sono nuvole, può muovere venti dove non si muove una foglia, può coltivare insalate in zone desertiche ma pare che non possa chiedersi con semplicità: come possiamo diminuire l’impatto del surriscaldamento globale affinché non sia devastante per l’intero pianeta? </p> <p>Il Cop 25 é stato un mezzo fallimento perchè <strong>non si é raggiunto nessun accordo</strong> sui parametri di riferimento relativi alle emissioni di Co2, smentendo anche l’impegno che a Parigi, nel 2015, i Paesi presenti avevano sottoscritto per contenere in un grado e mezzo l’innalzamento della temperatura globale. I dati ci sono ma gli interventi sono rimandati a chissà quando. </p> <h2>L’uomo economico e la sua miopia</h2> <p>Non mi piacciono le teorie complottiste e nemmeno quelle in cui i “poteri forti” determinano i destini dell’umanità. Non mi piacciono perchè sono frutto di esercizi “visivi”, dove si fa ginnastica con la mente ma poi non si muove un solo dito per cambiare qualcosa. </p> <p><strong>I “poteri forti” esistono</strong> e sono capaci di bloccare anche con minime decisioni azioni che possono mettere in discussione il loro potere. L’ho provato io stesso sulla mia pelle. In uno dei prossimi articoli vi racconterò la vicenda di un sito letteralmente oscurato, con minacce, da un fortino di funzionari pubblici.</p> <p>I <strong>poteri forti</strong> hanno interesse a spremere sistemi in cui hanno investito e guadagnato già molto, e <strong>non vogliono cambiare nulla</strong>. Automobili, sistemi di riscaldamento, energia elettrica a basso consumo, illuminazione stradale, sistemi economici che abbassino la quantità di merci in movimento a favore della localizzazione delle risorse. Ci sono già centinaia di piccole decisioni che potrebbero essere messe in pratica con pochi investimenti.</p> <p>Il fatto é che se io ho il permesso di montare pannelli solari sul mio tetto senza che su questo investimento ci guadagni lo stato con l’Iva, lo stato con tasse sui permessi di installazione, accadrebbe che lo stato non guadagnerebbe sulle tasse energetiche (che sono imposizioni folli), sulle revisioni di auto, caldaie, impianti e chissà quanto altro. Insomma, <strong>il primo potere forte con cui abbiamo a che fare é lo stato</strong> (in minuscolo non a caso) che ci governa. Che invece che favorire investimenti assennati pone altre tasse su plastica, consumi, auto ecc. ecc. Come dire: “<strong>io non ti aiuto, anzi, ti rendo difficile cambiare il tuo stile di vita, ma ti tasso se non cambi</strong>“. </p> <h2>L’uomo indifferente</h2> <p>Infine lo scenario più triste é quello dell’uomo indifferente, di chi dice: “<strong>vabbè… ma tanto io non posso cambiare nulla</strong>“. <strong>Non è vero</strong>. In un modo o nell’altro le cose cambieranno. L’uomo indifferente é in realtà l’uomo “civilmente” morto, i “<strong>rifugiati esistenziali</strong>” cioè quelli che <strong>preferiscono non esistere</strong> piuttosto che partecipare al destino di tutto ciò che ci circonda. Tra queste persone e chi invece vuole “esistere” si sta creando una frattura profonda. Gli effetti saranno netti e i “poteri forti”, dovranno vedersela con chi gli toglierà semplicemente il “mercato” nel quale si abbuffano. Altro che preoccuparsi della privacy o dell’alfabetizzazione informatica. Come dicevo già in <a href="https://www.farebenessere.com/il-pianeta-terra-sembra-malato-ma-luomo-lo-e-di-piu/">questo articolo sullo stato di salute del pianeta Terra</a>, é giunto il momento di occuparsi dell’ambiente che ci ospita.</p> <p>La temperatura sta salendo, e finalmente c’é chi si sta rimboccando le maniche. </p> </div> <span rel="schema:author" class="field field--name-uid field--type-entity-reference field--label-hidden"><span lang="" about="/users/fabe" typeof="schema:Person" property="schema:name" datatype="">Fabe</span></span> <span property="schema:dateCreated" content="2021-03-02T09:07:26+00:00" class="field field--name-created field--type-created field--label-hidden">Mar, 03/02/2021 - 10:07</span> <div class="field field--name-field-tassonomia-interna field--type-entity-reference field--label-hidden field__item"><a href="/tassonomia/ambiente" hreflang="it">Ambiente</a></div> <div class="inline__links"><nav class="links inline nav links-inline"><span class="comment-forbidden nav-link"></span></nav> </div> Tue, 02 Mar 2021 09:07:26 +0000 Fabe 1659 at https://farebenessere.com